Questo articolo vuole essere un personale omaggio alla figura di W.Dyer, Psicologo, speaker e scrittore di fama internazionale. E’ un autore che amo molto. La sua vita è stata un esempio profondo e concreto di come si può evolvere e realizzare i propri sogni, partendo da circostanze avverse e quantomeno difficili. Famiglia disagiata, infanzia in orfanotrofio e abbandono paterno, non hanno piegato la sua voglia di crescere e di considerare la vita come un regalo e una grande opportunità. Premesso questo, voglio prendere spunto da una delle sue bellissime lezioni pubbliche sul tema dell’Autostima che inizia così: “Se prendiamo un arancia succosa e iniziamo a spremerla, cosa ne uscirà? Ma è ovvio del succo!!! Dyer incalzò….succo di mela? No! Pompelmo? Ma no! Perché?” Tutti gli rivolsero uno sguardo attonito: Dove vuole arrivare? Qualcuno azzardò “Perché è un’arancia e viene fuori ciò che è dentro….” “Appunto”!!!! Risposta fantastica: viene fuori ciò che è dentro…. Apparentemente così banale, la risposta riguarda la seconda delle 7 Leggi che secondo la sapienza alchemica e la scienza quantistica, definiscono il funzionamento dell’Universo. “LEGGE di ANALOGIA e CORRISPONDENZA” che recita:” “COME IN ALTO COSI’ IN BASSO.” Maestro di grande spiritualità, Dyer conosceva benissimo tutto questo. Il Macrocosmo (Universo) ripete se stesso nel microcosmo (Uomo) e in tutto ciò che lo circonda. Esiste un dentro e un fuori che permea l’Universo, quindi anche noi stessi. Siamo fatti di un corpo esterno fisico, ma anche di un profondo “dentro” (pensieri idee emozioni e sentimenti….) governato da una forza invisibile e potentissima che si chiama ENERGIA.
Il PENSIERO è la forma più potente di energia che conosciamo. Tutta l’attività della mente si basa sullo sviluppo del pensiero, ogni giorno ne formuliamo almeno 60.000 che si trasformano in frasi, discorsi e idee conoscenze e credenze. Le credenze sono le convinzioni e le certezze (personali) che maturiamo nel corso della vita. Sono così profondamente radicate in noi, che emergono sotto forma di emozioni, pensieri e sentimenti ogni volta che affrontiamo una qualsiasi esperienza. Ciò significa che ogni nostra reazione esterna, è in realtà dettata dal nostro MONDO INTERIORE fatto di storie e momenti unici per ognuno di noi.
DUE BUONI MOTIVI PER CONOSCERE LE NOSTRE EMOZIONI
1. Le emozioni sono il fondamento del nostro mondo interiore e il “collante” di tutti i nostri pensieri. Immaginate per un attimo a una situazione in cui avete provato timore, o spavento. Quali sono stati i vostri pensieri? Probabilmente del tipo “Che paura! Cosa faccio adesso?” Quindi, quei pensieri rispecchiavano QUELLA EMOZIONE. Immaginate ora, di rivivere un momento emozionante e bello dove finalmente avete raggiunto un vostro obiettivo…. Come vi siete sentiti? E cosa avete pensato? Sicuramente qualcosa come “Sono felice e soddisfatto/a, finalmente ho raggiunto ciò che volevo!” Come vedete sono due modi di pensare che riflettono pienamente il tipo emozioni provate. La matrice sulla quale stampiamo i nostri pensieri, si chiama EMOZIONE e tutto dipende dal tipo di matrice usata per stampare….. Diventare consapevoli e attenti a ciò che proviamo, ci permette di fare un salto ancora più grande. Se le nostre emozioni determinano così tanto le risposte alle nostre esperienze, perché ci sentiamo così spesso vittime delle circostanze, della sfortuna e della negatività? La risposta è semplice, perché quelle emozioni sono già dentro di noi. Rappresentano le nostre abitudini il modo in cui ci rapportiamo con il mondo esterno, e cambiarle ci mette di fronte a qualcosa di nuovo che non conosciamo e che spesso ci intimorisce… Ma se iniziamo ad ascoltare ciò che proviamo, ci stupiremo di come le risposte al nostro disagio, siano già presenti dentro di noi. Il passo successivo, consiste nel dire: “Ok. Provo queste emozioni, in questo momento mi sento così per questo motivo” Cosa posso fare per trasformare tutto questo in qualcosa di più positivo per me? Questo è il PRIMO PASSO VERO, verso il cambiamento: Essere disposti a TRASFORMARE ciò che sentiamo, vuol dire aiutare noi stessi a trovare una soluzione, senza farci imprigionare dal peso del problema o a vecchi schemi della mente, spesso pieni di rancore, timore e ostilità verso noi stessi e gli altri. Iniziare a cambiare noi stessi, è il primo grande passo per migliorare le nostre relazioni e il mondo intorno a noi.
2. RISPETTARE LA NOSTRA ESSENZA
Nel 1986, nel suo primo libro “Vivere Amare Capirsi” Leo Buscaglia, scrittore di origini italiane, uno dei pionieri della crescita personale e professore di Pedagogia presso la Southern California scriveva così: “Possiamo decidere di essere la prugna più buona e succulenta che ci sia, ma può accadere che alle persone che amiamo, non piacciano le prugne. Allora decidiamo di diventare anche qualcos’altro, magari una banana. Ma è faticoso essere al meglio due frutti contemporaneamente, si rischia di diventare una banana di seconda scelta. Allora può accadere che chi cerca una banana d’eccellenza, ci abbandoni in cerca di qualcos’altro” Questa semplice e simpatica metafora, sottolinea l’importanza di imparare a conoscere noi stessi, per dare spazio al nostro mondo interiore e diventare davvero ciò che siamo, lontano da imitazioni e false forme di amore. Solo in questo modo, possiamo riconoscere dietro a ostacoli apparentemente insormontabili, nuove opportunità di crescita per la nostra vita.
Questo articolo vuole essere un personale omaggio alla figura di W.Dyer, Psicologo, speaker e scrittore di fama internazionale.
E’ un autore che amo molto. La sua vita è stata un esempio profondo e concreto di come si può evolvere e realizzare i propri sogni, partendo da circostanze avverse e quantomeno difficili. Famiglia disagiata, infanzia in orfanotrofio e abbandono paterno, non hanno piegato la sua voglia di crescere e di considerare la vita come un regalo e una grande opportunità.
Premesso questo, voglio prendere spunto da una delle sue bellissime lezioni pubbliche sul tema dell’Autostima che inizia così:
“Se prendiamo un arancia succosa e iniziamo a spremerla, cosa ne uscirà? Ma è ovvio del succo!!! Dyer incalzò….succo di mela? No! Pompelmo? Ma no! Perché?” Tutti gli rivolsero uno sguardo attonito: Dove vuole arrivare? Qualcuno azzardò “Perché è un’arancia e viene fuori ciò che è dentro….” “Appunto”!!!! Risposta fantastica: viene fuori ciò che è dentro…. Apparentemente così banale, la risposta riguarda la seconda delle 7 Leggi che secondo la sapienza alchemica e la scienza quantistica, definiscono il funzionamento dell’Universo. “LEGGE di ANALOGIA e CORRISPONDENZA” che recita:” “COME IN ALTO COSI’ IN BASSO.” Maestro di grande spiritualità, Dyer conosceva benissimo tutto questo. Il Macrocosmo (Universo) ripete se stesso nel microcosmo (Uomo) e in tutto ciò che lo circonda.
Esiste un dentro e un fuori che permea l’Universo, quindi anche noi stessi.
Siamo fatti di un corpo esterno fisico, ma anche di un profondo “dentro” (pensieri idee emozioni e sentimenti….) governato da una forza invisibile e potentissima che si chiama ENERGIA.
Il PENSIERO è la forma più potente di energia che conosciamo. Tutta l’attività della mente si basa sullo sviluppo del pensiero, ogni giorno ne formuliamo almeno 60.000 che si trasformano in frasi, discorsi e idee conoscenze e credenze. Le credenze sono le convinzioni e le certezze (personali) che maturiamo nel corso della vita. Sono così profondamente radicate in noi, che emergono sotto forma di emozioni, pensieri e sentimenti ogni volta che affrontiamo una qualsiasi esperienza. Ciò significa che ogni nostra reazione esterna, è in realtà dettata dal nostro MONDO INTERIORE fatto di storie e momenti unici per ognuno di noi.
DUE BUONI MOTIVI PER CONOSCERE LE NOSTRE EMOZIONI
1. Le emozioni sono il fondamento del nostro mondo interiore e il “collante” di tutti i nostri pensieri. Immaginate per un attimo a una situazione in cui avete provato timore, o spavento. Quali sono stati i vostri pensieri? Probabilmente del tipo “Che paura! Cosa faccio adesso?” Quindi, quei pensieri rispecchiavano QUELLA EMOZIONE. Immaginate ora, di rivivere un momento emozionante e bello dove finalmente avete raggiunto un vostro obiettivo…. Come vi siete sentiti? E cosa avete pensato? Sicuramente qualcosa come “Sono felice e soddisfatto/a, finalmente ho raggiunto ciò che volevo!” Come vedete sono due modi di pensare che riflettono pienamente il tipo emozioni provate. La matrice sulla quale stampiamo i nostri pensieri, si chiama EMOZIONE e tutto dipende dal tipo di matrice usata per stampare….. Diventare consapevoli e attenti a ciò che proviamo, ci permette di fare un salto ancora più grande. Se le nostre emozioni determinano così tanto le risposte alle nostre esperienze, perché ci sentiamo così spesso vittime delle circostanze, della sfortuna e della negatività? La risposta è semplice, perché quelle emozioni sono già dentro di noi. Rappresentano le nostre abitudini il modo in cui ci rapportiamo con il mondo esterno, e cambiarle ci mette di fronte a qualcosa di nuovo che non conosciamo e che spesso ci intimorisce… Ma se iniziamo ad ascoltare ciò che proviamo, ci stupiremo di come le risposte al nostro disagio, siano già presenti dentro di noi. Il passo successivo, consiste nel dire: “Ok. Provo queste emozioni, in questo momento mi sento così per questo motivo” Cosa posso fare per trasformare tutto questo in qualcosa di più positivo per me? Questo è il PRIMO PASSO VERO, verso il cambiamento: Essere disposti a TRASFORMARE ciò che sentiamo, vuol dire aiutare noi stessi a trovare una soluzione, senza farci imprigionare dal peso del problema o a vecchi schemi della mente, spesso pieni di rancore, timore e ostilità verso noi stessi e gli altri. Iniziare a cambiare noi stessi, è il primo grande passo per migliorare le nostre relazioni e il mondo intorno a noi.
2. RISPETTARE LA NOSTRA ESSENZA
Nel 1986, nel suo primo libro “Vivere Amare Capirsi” Leo Buscaglia, scrittore di origini italiane, uno dei pionieri della crescita personale e professore di Pedagogia presso la Southern California scriveva così: “Possiamo decidere di essere la prugna più buona e succulenta che ci sia, ma può accadere che alle persone che amiamo, non piacciano le prugne. Allora decidiamo di diventare anche qualcos’altro, magari una banana. Ma è faticoso essere al meglio due frutti contemporaneamente, si rischia di diventare una banana di seconda scelta. Allora può accadere che chi cerca una banana d’eccellenza, ci abbandoni in cerca di qualcos’altro” Questa semplice e simpatica metafora, sottolinea l’importanza di imparare a conoscere noi stessi, per dare spazio al nostro mondo interiore e diventare davvero ciò che siamo, lontano da imitazioni e false forme di amore. Solo in questo modo, possiamo riconoscere dietro a ostacoli apparentemente insormontabili, nuove opportunità di crescita per la nostra vita.